Non sarà certo bellissima, ma è scritta col cuore, almeno questo.
Avrei creduto fossi un angelo,
per strappare le tue ali
e macchiarle del mio inchiostro
ogni fragile paura.
Avrei voluto immaginarti,
ma hai riscritto ogni parola,
sulle ali dell’immenso
hai sfiorato quest’inverno.
Ho immaginato fossi cenere,
ma la cenere non vola,
ho sfiorito una parola.
- che sia! Una lacrima, una nota, un diesis da paura. -
Non hai tessuto più cristallo
ma i figli dei soffioni
appesi ai nastri del tuo carro
per raggiungere la luna.
A papà.
E invece è davvero bellissima, proprio perchè scritta col cuore.
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