E non ci basta correre nel vento, tirarci le calze sopra i ginocchi, stringere il nostro respiro attorno alle gambe, sopra un sorgere d’affanni che è il tramonto in un vento, il cadere nell’acqua. E non ci basta avere le stelle nella pancia, non ci basta più, e nemmeno rovistare in scatole di ricordi in caduta come foglie nei nostri piccoli autunni, che son segreti mai sussurrati.
Nessuna, cura, nessun antidepressivo. Moriremo per amore noi, a sfiorarci così sullo specchio rotto di un cielo geloso che ci invidia dispetti; le mani nelle tasche.
Noi, che ci stringiamo le teste coi nastri delle nostre bugie e tutte le parole non dette che ci mozzano il respiro.